Aver messo potenzialmente in imbarazzo 104.000 persone, facendo conoscere a tutti che erano abbastanza povere da chiedere un buono-scuola di poche centinaia di euro, costa alla Regione Lombardia una tirata d’orecchie dal Garante della Privacy e una sanzione pecuniaria di 200.000 euro. Il collegio del «Garante per la protezione dei dati personali», infatti, a seguito di una segnalazione, ha ritenuto che la Regione abbia violato la normativa in materia di protezione dei dati personali quando ha diffuso online sul proprio sito web istituzionale quelli degli studenti che avevano chiesto i contributi economici da 200 a 500 euro per l’acquisto di libri di testo, di dotazioni tecnologiche e di strumenti per la didattica; o l’erogazione di borse di studio statali a condizione che il loro Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) non superasse i 15.000 euro.
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